Un cubo di vetro è l’ideale fulcro compositivo intorno al quale ruota l’operazione di ampliamento e ristrutturazione del Lycée Saint Louis, uno dei più prestigiosi licei di Parigi e della Francia. Voluta dalla Regione Ile-de-France, si può inscrivere nel panorama di interventi che nell’ultimo decennio hanno contribuito al radicale rinnovamento del paesaggio urbano della capitale francese.
Il progetto di ristrutturazione del Liceo, elaborato da Olivier De Certeau e di cui è attualmente in corso la realizzazione, investe una superficie di 30.000 mq ed affronta un’articolata composizione di obiettivi. Situato nel cuore del XVI arrondissement, il Liceo Saint Louis è il primo complesso costruito specificamente per l’insegnamento. Si tratta di un insieme di edifici che, malgrado le differenti epoche di costruzione, presenta una omogeneità ed una coerenza notevoli. La sua attuale capacità di accoglienza è di 1280 allievi e raggiungerà dopo la ristrutturazione le 1550 unità.
L’inadeguatezza delle aule, l’assenza di sale polivalenti, la disorganizzazione delle zone di incontro, gli esigui spazi delle camere per gli studenti interni con i servizi igienici insufficienti ed un servizio ristoro obsoleto e mal dimensionato, hanno reso improrogabile l’adeguamento della struttura esistente alle reali esigenze della vita scolastica.
Innanzitutto le norme per la sicurezza e l’accessibilità imponevano un collegamento agevole tra i vari livelli degli edifici, quindi un maggior numero di scale, di uscite di emergenza, ed una razionalizzazione del sistema distributivo, con l’inserimento di ascensori accessibili anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria e l’eliminazione di tutte le barriere architettoniche. In particolare il servizio ristoro, necessitava più di altri di un ampliamento e di un nuovo assetto funzionale.
Gli allievi, in buona parte interni, sono soliti trascorrere molto tempo nell’edificio ed i momenti di distensione tra cui le pause per i pasti, assumono particolare importanza; da qui l’esigenza di creare un adeguato spazio per la consumazione dei pasti, dove insegnanti e studenti possano scambiare chiacchiere ed opinioni: né ristorante né mensa, ma sala da pranzo conviviale. Questa, per gli aspetti dimensionali del programma, non poteva essere totalmente collocata in seno all’edificio esistente, senza recare disturbo alle altre attività del liceo. I progettisti si sono allora rivolti agli spazi esterni ed è stata scelta la corte C, detta “Piccola corte degli sport”, l’unica, delle quattro corti esistenti, non sottoposta a vincoli di protezione. Tra l’altro questa soluzione consentirà la continuità di funzionamento della cucina esistente, durante i lavori di realizzazione della nuova. La zona ristoro è stata così prevista su due livelli, ricavati a partire dalla doppia altezza di una palestra esistente, che estendendosi nella piccola Corte C, affacceranno su un patio delimitato dalla cappella e dal foyer-caffetteria. Il massetto di cemento, che attualmente copre il fondo (terrapieno) del cortile, sarà rimosso per creare un nuovo spazio verde. La composizione del progetto muove dalle differenti direzioni degli edifici che circondano la corte ed è organizzata intorno al cubo di vetro del servizio ristoro. Orientato a nord, esso porta all’interno dell’edificio esistente la luce naturale adatta ad uno spazio conviviale. La pendenza necessaria per la realizzazione della copertura (anch’essa in vetro), ha portato ad inclinare l’intero cubo e la rotazione della facciata, rastremando lo spazio del patio, metterà in risalto i vetri ornamentali del muro della cappella. Inoltre, alcune piccole vetrate complementari illumineranno zenitalmente le due scale di distribuzione alle sale adibite a ristoro. Una ventilazione a doppio flusso ed un estrattore di fumi meccanico assicureranno la buona qualità dell’aria all’interno dell’edificio. La cappella, grande volume nel cuore del liceo, sarà convertita in sala polivalente. Attraverso il patio l’allievo potrà accedere al ristorante fiancheggiando la facciata di vetro. Gli studenti troveranno posto sia nella zona di estensione, sia in una parte dell’edificio esistente, prospiciente rue de Vaugirard, dove uno spazio delimitato sarà riservato ai professori. All’angolo delle vie Monsieur le Prince e Vaugirard, è prevista una sala da pranzo per la direzione e per il relativo ufficio. Dopo i pasti l’allievo potrà dirigersi verso i montacarichi di servizio, quindi raggiungere il foyer-caffetteria ed eventualmente uscire passando attraverso la Corte d’Onore. La preparazione dei cibi avverrà al livello del cortile; i locali della cucina, collocati nell’edificio esistente, saranno dotati di un sistema di illuminazione artificiale omogenea e di ventilazione meccanica. Le camere per gli studenti interni, previste a partire dal terzo piano, saranno spaziose, ad uno o due letti, con doccia e lavabo; i WC rimarranno collettivi. All’ultimo livello, grazie alla notevole altezza dell’intradosso del solaio, la zona notte sarà sistemata su soppalco, al fine di liberare la massima superficie del pavimento e dare allo studente la possibilità di lavorare in condizioni confortevoli. All’angolo di ogni piano è prevista una sala per tisane: utile e gradevole punto di incontro per gli studenti. Le lavanderie saranno centralizzate nel settore St. Michel del collegio, dotato di un maggior numero di stanze. Anche l’assetto funzionale degli spazi esterni sarà oggetto di intervento, ed il verde esistente verrà adeguatamente sistemato nel rispetto delle preesistenze di pregio. (1)
(1) Testo tratto da “Un incastro di vetro in un volume ottocentesco”, in L’Industria delle Costruzioni, Rivista tecnica dell’ANCE, n. 277, novembre 1994