IL TREFOLO
Le diverse funzioni universitarie – la ricerca, la didattica, l’alta formazione, l’attività di gruppo e individuale, la vita di relazione – sono concepite come un sistema in divenire in cui le diverse componenti si intersecano e interagiscono, come in un “trefolo” d’acciaio, creando uno spazio dinamico e stimolante fortemente connotato: una “via principale” dove il piano basso ha funzione di strada urbana pedonale mentre i percorsi superiori servono le diverse funzioni universitarie definendo spazi di varia forma, attrezzati per lo studio individuale e di gruppo con supporto informatico.
La metafora architettonica del “trefolo” fornisce il principio spaziale ordinatore a questo complesso sistema di relazioni.
All’interno dei percorsi attrezzati, ogni minimo recesso creato dallo slittamento e dalla rotazione dei tre “tubi” diviene luogo informale d’incontro e di scambio.
La dorsale di alimentazione tecnologica e impiantistica del sistema trefolo/aule viaggia lungo la spina dell’interrato.
Il Trefolo, dispone di una zona ristoro, di aree di sosta dimensionate per ospitare spazi studi di gruppo e spazi studio individuale, per un totale di 375 posti attrezzabili con terminali informatici.
I tre tubi che generano ilTrefolo sono solidi cavi a sezione costante, composti da piùtronchi che si sviluppano lungo una generatrice costituita da una polilinea tridimensionale dove non cambiano solo le coordinate X e Y ma anche la Z. Questa geometria – che regola la composizione architettonica, il funzionamento strutturale, il tracciamento degli impianti fino alla fase costruttiva – fa sì che ciascun tronco, per mantenere la propria sezione costante, ruoti nello spazio determinando pareti e solette sempre ortogonali tra loro ma non parallele al suolo. La sezione dei tubi si apre sulle due pareti laterali con lunghi tagli che si affacciano alternativamente sul parco e sullo spazio interno. I tubi di cemento armato sono sostenuti da gruppi di colonne in acciaio, inclinate secondo le linee di forza delle sollecitazioni sismiche e dai gusci che accolgono le scale alle quali si connettono a differenti quote. (1)
(1) Testo estratto da AA.VV., IL CAMPUS DI FORLI’ Il Polo dell’Università di Bologna nell’ex Ospedale Morgagni, a cura di Lamberto Rossi e Marco Tarabella, Forlì, Edizioni IN Magazine, 2015