Il nuovo Parco pubblico copre l’area compresa tra Palazzo Merenda e via Corridoni, lambisce gli edifici universitari conservati e abbraccia quelli di nuova costruzione. La centralità, la considerevole dimensione e la continuità fisica con funzioni strategiche quali l’università, le biblioteche, la pinacoteca, rendono il Parco del Campus un luogo unico e prezioso per Forlì.Il progetto consolida e riqualifica quell’articolato sistema del verde che si snoda tra la stazione ferroviaria, il centro storico ed il fiume.
L’analisi e la datazione della vegetazione esistente ha messo in luce la presenza di grandi alberi, alcuni dei quali coevi ai primi fabbricati e altri di poco successivi, che concorrono a formare l’immagine di un parco “storico” di cui è ancora riconoscibile parte del disegno originario.
I criteri su cui si fonda il progetto paesaggistico sono la conservazione, l’ampliamento e la valorizzazione del parco. Il progetto rispetta il patrimonio botanico esistente, adagiando i nuovi edifici prevalentemente sul sedime di fabbricati sostituiti e assume come vincolanti le attuali quote di parterre, imposte dall’apparato radicale e dal colletto degli alberi.
Di 620 alberi risultanti dal rilievo dello stato di fatto il progetto ne conserva 385, ne elimina 135, ne trapianta 100, ne introduce 135 di nuovo impianto, riportando il patrimonio finale alla soglia di partenza, ma con una miglior distribuzione all’interno dell’area e soprattutto con una composizione botanica più variata ed equilibrata. La scelta delle specie vegetali e la tipologia di impianto caratterizzano i diversi ambiti del progetto, contribuendo a definire e a rendere riconoscibile la specifica identità dei luoghi. Con i nuovi impianti di varietà esclusivamente spoglianti si intende arricchire e diversificare il ventaglio di specie, schiarire e alleggerire le masse vegetali nella stagione invernale, illuminarle con fioriture primaverili e con colori autunnali.
L’ingresso al Parco dal centro della città avviene attraverso un sistema di luoghi, fortemente interrelati e con uno spiccato carattere urbano, gravitanti intorno a Palazzo Merenda.
Tra il Palazzo e il Trefolo, il Parco si sviluppa con grandi macchie in cui alle conifere si mescolano gruppi di piante a foglia caduca: aceri, carpini, querce, frassini, tigli. Il lungo canocchiale tra il Palazzo e l’Aula magna, sottolineato dal percorso pedonale, è incorniciato da ciliegi da fiore (Prunus avium ‘Plena’). La stessa specie forma i bordi del parco verso gli edifici universitari e le grandi aule della didattica, e si raccoglie intorno agli specchi d’acqua al piede del Trefolo. Al di là dell’Aula magna, sul parterre verde che copre il parcheggio interrato e lungo via Corridoni (tra la strada e la pista ciclabile che ripercorre il tracciato delle antiche mura), il Parco assume caratteristiche diverse e si dirada, preludendo al disegno del fossato della Rocca di Ravaldino e ai grandi spazi del parco Franco Agosto.
L’imprescindibile necessità di non alterare le quote di campagna per la conservazione delle piante esistenti, fa sì che i movimenti di terra nell’area del parco siano quasi assenti.
Le pavimentazioni sono limitate ad alcuni percorsi fondamentali, mentre lasciano ampia continuità al tappeto erboso. Una pavimentazione in lastre di pietra è prevista nelle zone a frequentazione più intensa: la piazza antistante il fronte interno di Palazzo Merenda e la piazza dell’Aula magna. Un ampio percorso, in parte in pietra, in parte in calcestre (nei punti in cui si allarga o dove incontra alberi esistenti), collega le due piazze, unendo così le principali porte di accesso al campus. Il tracciato, che ha inizio dalla Caffetteria, si allarga a formare zone di sosta, con sedute e pergole. Un secondo percorso, previsto in cemento colorato in pasta, collega l’ingresso da corso Repubblica, attraverso il cortile della Sala Mazzini, alla piazza dell’Aula magna, tenendosi lungo il margine del Parco e passando tra la Centrale termica e il boschetto di aceri campestri, bagolari e querce, che fa da bordo al nuovo parcheggio.
La pista ciclabile, pavimentata con lo stesso materiale, ripercorre il tracciato delle antiche mura, con una sezione sufficientemente ampia da consentire un uso anche pedonale e il passaggio dei mezzi di soccorso e dei vigili del fuoco.
Tutti i percorsi sono illuminati e di larghezza praticabile dai mezzi per la manutenzione. Oltre alla illuminazione su palo (a luce riflessa), che accompagna tutti i percorsi, gli spazi pavimentati, le piazze e i parcheggi, il progetto prevede un’illuminazione finalizzata alla valorizzazione di gruppi o esemplari arborei di pregio presenti nel Parco, o di elementi architettonici e monumentali, come le vasche alla base del Trefolo o il fronte interno di Palazzo Merenda.