Campus Universitario di Forlì – Padiglioni Gaddi e Morgagni

2002-2003

Esecuzione 2003-2007

Il padiglione Gaddi appartiene all’impianto ospedaliero progettato dall’architetto Tempioni all’inizio del Novecento. Come gli altri edifici storici è stato oggetto di modifiche che però non hanno compromesso la possibilità di recuperarne la lettura originaria.

Il Padiglione Giulitta Morgagni aggiunto nel 1939 su progetto dell’architetto Zacchi, ha invece subito importanti modifiche (inclusa la sopraelevazione di un piano e l’inserimento di due scale di sicurezza esterne) che hanno reso impossibile il ripristino dell’impianto originario.

Foto di Andrea Martiradonna ©
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Padiglione Gaddi

Foto di Andrea Martiradonna ©

L’impianto simmetrico originario del Gaddi è stato recuperato demolendo l’avancorpo aggiunto in epoca recente ed un volume in muratura posticcio realizzato per collegare il Gaddi al Morgagni. Sul sedime dell’avancorpo demolito è stata realizzata una sottocentrale elettrica e di trasformazione quasi completamente interrata. Il collegamento tra i due padiglioni è stato sostituito da  un corpo vetrato “a ponte” che ripristina la  trasparenza originaria. Il piano rialzato del Gaddi è destinato ad accogliere studi per i docenti ed una sala riunioni. La quota seminterrata viene utilizzata per gli impianti ed i locali di deposito.

Padiglione Morgagni

Foto di Andrea Martiradonna ©

L’intervento sul padiglione Morgagni, è stato programmato in più fasi. La prima (unica realizzata) ha riguardato quasi esclusivamente i due piani inferiori, destinati al Centro di Calcolo, alla didattica e alle funzioni direzionali della facoltà di Economia.

Attraverso puntuali demolizioni, si è tentato di recuperare il senso del progetto originario, pur non potendone ripristinarne le proporzioni. Il livello seminterrato è stato trasformato in piano terra, grazie allo scavo che ne ha aumentato l’altezza interna e ha creato un ampio invaso intorno alla base dell’edificio. E’ inoltre stata rimossa una delle due scale antincendio esterne. L’intervento sui piani superiori, con la rimozione della seconda scala di sicurezza, è stato rinviato a una fase futura.

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