Campus Universitario di Forlì – Padiglioni Gaddi e Morgagni – Approfondimenti

Con il recupero dei padiglioni Gaddi e Morgani ha avuto inizio la fase attuativa di trasformazione dell’Ospedale Morgagni in Campus universitario. Questo primo cantiere ha consentito di valutare il reale impatto di quanto disegnato e la tenuta della metodologia adottata per la conversione funzionale. In particolare, la compresenza delle diverse categorie di intervento – dal restauro alla nuova costruzione, anche con soluzioni tecnologicamente avanzate – ha permesso di sperimentare, non senza qualche rischio, scelte diverse per scala e natura: funzionali, metriche, costruttive.

Il primo padiglione, parte dell’impianto “storico” progettato dal Tempioni, è un piccolo edificio, formato da un piano rialzato e un seminterrato, con tetto a falde e prospetti in mattoni facciavista con modanature intonacate, che richiama una sobrietà tipicamente industriale, composta però in proporzioni assolutamente umane. Ha richiesto un approccio rispettoso, misurato, quasi reverenziale. Un avancorpo aggiunto sul lato sud in epoca relativamente recente, ne aveva brutalmente alterato il delicato equilibrio compositivo. Un istinto, più che una necessità, ha imposto di rimuovere quell’offesa.

Il secondo, realizzato nel 1939 su progetto dell’architetto Zacchi è un volume severo, composto (originariamente) da un piano seminterrato e due piani fuori terra, per un’altezza di poco superiore a 10 metri e una superficie coperta di 930 mq. Nel 1957, la soprelevazione di un piano aveva irreversibilmente danneggiato le proporzioni tipicamente razionaliste del primo volume. Successive esigenze funzionali avevano portato all’inserimento di nuovi segni negativi: due pesanti strutture in acciaio, con scale antincendio erano state aggiunte sul prospetto nord, mentre un banale volume in muratura aveva chiuso il passaggio – e la trasparenza – tra i due padiglioni.

L’intervento sul padiglione Gaddi potrebbe apparire quasi didascalico. Con l’eliminazione del volume aggiunto, l’edificio ha ritrovato il suo posto in quella “quinta” formata da padiglioni minori che nell’impianto del Tempioni racchiudeva l’angolo più intimo del parco. Al posto dell’avancorpo demolito è stato realizzato un volume tecnico prevalentemente interrato, la cui copertura praticabile, in parte gradonata, raccorda il piano rialzato alla quota del parco. Al livello seminterrato i locali caratterizzati da voltine in mattoni, sono destinati a impianti e magazzini. Il piano rialzato del Padiglione Gaddi, diviso in 12 uffici e una sala riunioni, è invece totalmente riservato al personale tecnico-amministrativo.

L’intervento sul padiglione Morgagni si è rivelato decisamente più complesso rispetto al Gaddi. La necessità e l’urgenza di reperire la massima superficie utile per l’insediamento delle attività universitarie, ha permesso di intervenire solo sui due livelli al tempo disponibili: il seminterrato ed il rialzato. Mentre nei due piani superiori l’Università svolgeva regolari attività didattiche e amministrative (non diversamente collocabili), ai piani inferiori era attivo un cantiere che investiva l’intero appoggio del fabbricato, con problemi gestionali particolarmente articolati e delicati che afferivano alla sicurezza di quanti (studenti, docenti, personale amministrativo universitario, addetti del cantiere, ecc.) si trovavano a frequentare contemporaneamente l’edificio.

Anche se il progetto definitivo ha previsto il totale recupero del Morgagni e dei relativi spazi esterni, il progetto esecutivo ha dovuto affrontare e risolvere le istanze derivanti dall’inevitabile frazionamento dell’intervento in più fasi di attuazione, in attesa che il graduale sviluppo del Campus consenta  – verosimilmente e paradossalmente in una fase finale – di tornare sull’oggetto del primo intervento per la reale conclusione dei lavori.   In sostanza, l’attuale assetto del padiglione Morgagni è da leggere come risposta ad un complesso incastro di esigenze economiche, funzionali e temporali, propedeutica per un futuro completamento.

Il livello seminterrato del Morgagni non disponeva dei requisiti igienici adeguati alle funzioni da insediare. In particolare se ne doveva modificare l’altezza netta interna, aumentandola di oltre 70 centimetri, per consentire l’insediamento dei Laboratori Informatici di Campus (LABIC).Quest’esigenza incontrava uno dei temi fondativi del progetto Campus: la ricerca di un libero fluire (e fruire) attraverso gli spazi interni  ed esterni, anche grazie alla massima integrazione dei piani urbani. Per questo, sono state modellate le superfici circostanti il padiglione: verso l’interno del Campus il piano verde del parco è stato gradualmente portato alla quota del livello seminterrato. L’abbassamento della quota del piano di calpestio interno ha richiesto la totale sottofondazione della struttura portante oltre ad un complesso sistema di impermeabilizzazione con teli bentonitici di fondo e sigillature perimetrali.

Il LABIC è composto da diverse sale informatiche fra le quali, una da 72 posti aperta a tutti gli studenti delle facoltà forlivesi, una da 42 posti destinata alle attività didattiche che richiedono l’ausilio di computer, una sala da 22 posti dedicata ai tesisti e due aule da 12 posti di cui una dedicata alle lauree specialistiche della Facoltà di Scienze Politiche e l’altra dedicata alle attività formative. Le aule sono gestite da personale tecnico-amministrativo che occupa due uffici per un totale di 800 mq.

Al piano rialzato i padiglioni Gaddi e Morgagni sono divisi/uniti[i] da un passaggio a ponte che ha preso il posto del volume in muratura demolito: una “scatola” vetrata, con struttura in acciaio, al cui interno  è sospeso un “controvolume”  rivestito in legno che alloggia le unità di trattamento aria. Il parco è tornato così a insinuarsi tra i due fabbricati con una rampa a sella che, passando sotto il volume trasparente, collega il fronte di via della Torre alla corte dell’Alta Formazione. Nei locali del piano rialzato sono presenti tre aule per la didattica (da 71, 55 e 23 posti), due laboratori attrezzati per Criminologia Applicata, una sala per la discussione delle tesi di laurea, un ufficio tirocini, una segreteria didattica, nonché nove uffici per i docenti. Complessivamente,  la Facoltà di Scienze Politiche  occupa, al piano rialzato, una superficie totale di circa 1.200mq.

Al piano rialzato i padiglioni Gaddi e Morgagni sono divisi/uniti da un passaggio a ponte che ha preso il posto del volume in muratura demolito: una “scatola” vetrata, con struttura in acciaio, al cui interno  è sospeso un “controvolume”  rivestito in legno che alloggia le unità di trattamento aria. Il parco è tornato così a insinuarsi tra i due fabbricati con una rampa a sella che, passando sotto il volume trasparente, collega il fronte di via della Torre alla corte dell’Alta Formazione. (1)

(1) Testo da AA.VV., IL CAMPUS DI FORLI’ Il Polo dell’Università di Bologna nell’ex Ospedale Morgagni, a cura di Lamberto Rossi e Marco Tarabella, Forlì, Edizioni IN Magazine, 2015